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la produzione di biogas da biomassa richiede la gestione agronomica del “digestato”, materiale residuo derivato dal processo di digestione anaerobica. A tale proposito serve una legge nazionale su definizione e uso del digestato per evitare le difformità normative tra Regioni. Oggi le stesse biomasse da alcune Regioni sono ammesse alla digestione e da altre no. E’indispensabile una valutazione delle caratteristiche agronomiche del digestato e delle diverse forme di azoto contenute nelle due frazioni liquida e solida.

È di tutta evidenza ormai come il nostro patrimonio culturale, inteso nella sua complessità di patrimonio immobile e mobile ma anche paesaggistico, sia a rischio a causa degli eventi estremi correlati ai cambiamenti climatici che lo stanno mettendo sotto pressione con una frequenza crescente. Catastrofi naturali e disastri antropici impongono nuove sfide conservative mondiali in continua evoluzione e necessitano urgentemente di un approccio innovativo. A rischio non è solo la conservazione del patrimonio culturale ma anche la sicurezza dei visitatori, dei lavoratori del settore e delle comunità locali, con conseguenze economiche negative a seguito della riduzione dei flussi turistici. Ma se il rischio è sempre più evidente, purtroppo sono ancora sporadiche le misure e le strategie inserite nei piani di riduzione e gestione del rischio. Il CNR-ISAC ha coordinato su questi temi due progetti Interreg Central Europe, "ProteCHt2save - Risk Assessment and Sustainable Protection of Cultural Heritage in Changing Environments" (2017-2020) e il progetto di capitalizzazione "STRENCH - STRENgthening resilience of Cultural Heritage at risk in a changing environment through proactive transnational cooperation" (2020-2022). Lo strumento principale realizzato e successivamente integrato è stato l'online WebGIS, attualmente denominato in "Risk Mapping Tool for Cultural Heritage Protection" che, visualizzando in modo interattivo mappe di rischio dell'Europa a elevata risoluzione spaziale culturale, mostra dove e con quale forza i possibili cambiamenti climatici interesseranno il territorio. It is widely recognized nowadays that our cultural heritage, considered in its complexity of immovable and movable heritage but also landscape, is at risk due to extreme events related to climate change that are putting it under pressure with increasing frequency.Natural catastrophes and anthropogenic disasters impose new and continuously evolving global conservation challenges and urgently require an innovative approach. At risk is not only the preservation of cultural heritage but also the safety of visitors, workers in the sector and local communities, with negative economic consequences as a result of the reduction of tourist flows.However, while the risk is increasingly evident, unfortunately, the measures and strategies included in risk reduction and management plans are still sporadic.CNR-ISAC coordinated on these topics two Interreg Central Europe projects, "ProteCHt2save - Risk Assessment and Sustainable Protection of Cultural Heritage in Changing Environments" (2017-2020) and the capitalization project "STRENCH - STRENgthening resilience of Cultural Heritage at risk in a changing environment through proactive transnational cooperation" (2020-2022). The main tool created and subsequently integrated was the online WebGIS, currently named "Risk Mapping Tool for Cultural Heritage Protection" which, by interactively displaying risk maps of Europe at high cultural spatial resolution, shows where and how strongly possible climate change will affect the territory.

The solidarity economic networks: resilient communities. Are the network of businesses that aspire to a sustainable economic system (environmentally, socially and economically) able to evolve and resist in a non-facilitating if not averse framework? The research carried out in La Spezia between 2013 and 2014 indicates a positive response, especially if their activity is accompanied by flexible and targeted training models. Indeed, as the regional regulation show, the same context changes for the presence of solidarity networks, by issuing specific legislation or by innovating existing legislation.

Le azioni per il miglioramento energetico-ambientale del patrimonio co-struito sono ormai riconosciute come strategie di conservazione (Carbonara, 2015), così come gli interventi di restauro e manutenzione, in quanto volti alla trasmissione del bene alle future generazioni, perseguono obiettivi di sosteni-bilità, in una prospettiva di economia circolare. La centralità del patrimonio nelle azioni di lotta al cambiamento climatico è inoltre testimoniata dalla sua presenza nei 17 Sustainable Development Goals (Laine et al., 2019) e, in ambi-to europeo, in quanto driver fondamentale per la transizione ecologica (Potts, 2021). Il paper vuole evidenziare il contributo del progetto BEEP in questo contesto, per superare le lacune ancora esistenti nell'applicazione al patrimo-nio di strumenti avanzati di analisi e simulazione, sia attraverso esempi di suc-cesso che con attività di trasferimento competenze attraverso strumenti di LOF (Learning Outcome Framework).

Nell’ultimo quinquennio molti sono stati gli impianti di nuova costruzione ed avviamento: numeri alla mano sono quasi 1.000 gli impianti oggi operativi in Italia, per lo più autorizzati nel settore agricolo, soprattutto nell’area della pianura Padana. Ora che l’onda lunga delle nuove realizzazioni è scemata e sempre maggior coscienza viene acquisita da parte dei gestori degli impianti, è arrivato il tempo della piena “ottimizzazione” dell’investimento: ciò consiste nell’individuare una ricetta di alimentazione che sia in grado di fornire la massima resa energetica al minor costo della razione, previlegiando, laddove possibile, scarti e sottoprodotti. alle colture dedicate. Tutto ciò risulta possibile solamente

One of the principal barriers to the consumption of healthy foods is the fact that they are not perceived as tasty as unhealthy food alternatives. This research investigates the potential influence of package sustainability on food taste perception. Across two experimental studies we demonstrate that food presented in sustainable package appears to be tastier than the same food presented in a non-sustainable package. Importantly, this relation is verified for healthy foods (i.e., dark chocolate presented as healthy, organic apricots) but not for unhealthy foods (i.e.,caramelized apricots). The results of this work contribute to extending knowledge about the influence of package on food perceptions, finding another driver of taste estimation bias, namely sustainability. Moreover, our research provides practical implications for package design and health policymaking.

Analisi di alcuni specifici manufatti e dell'evoluzione della strategia insediamentale nel distretto del Lago di Bolsena nel corso dell'Età del Bronzo e dell'Età del Ferro anche all aluce delle oscillazioni climatiche e dei conseguenti cambiamenti dell'assetto idrico della regione